Nel gennaio del 2010 mio figlio Michael ebbe un grave incidente stradale. Dopo essere stato operato al femore
sinistro ed aver subito una frattura del bacino e di tutte e due le braccia, restò per ben due mesi immobilizzato sul
letto in ospedale.
Nelle prime settimane necessitò di assistenza familiare giorno e notte ma successivamente, quando le condizioni
cominciavano a migliorare, l’assistenza familiare diventò solamente diurna.
La mancanza dell’assiste nza familiare notturna fece si che i bisogni di mio figlio dovessero essere presi in carico
dal personale ospedaliero. Purtroppo il personale notturno, molto ridotto rispetto al diurno, non riusciva a
soddisfare i bisogni di mio figlio, che aveva bisogno di bere frequentemente. Dopo due giorni di sofferenze e
patimenti da parte di mio figlio ebbi un’idea lampo.
Quella stessa sera mi misi al lavoro nella mia officina e creai un aggeggio rudimentale composto da un barattolo di
caffè e un gancio che portai il giorno seguente in ospedale. Una volta fissato alla testiera del letto e provato, per la
prima volta ricevetti un sentito ringraziamento da mio figlio.
Il mattino seguente il Sig Francesco, caposala responsabile del terzo piano dell’Ortopedia dell’Ospe dale di Padova,
entrò nella stanza dove assistevo mio figlio e mi disse “È lei che ha avuto quest’idea geniale? Era ora che qualcuno
inventasse una cosa semplice ma essenziale, che risolva al paziente un problema importante e che faccia
risparmiare tempo passivo a noi. Potrebbe costruirne una decina? Vorrei farli visionare quanto prima al primario
e poi provarli su vari pazienti.”
Il giorno seguente mi dissero “Lo sa? L’infermiera del turno di notte si era spaventata perché non sentiva più il
suono costante del campanello della camera di suo figlio, come succedeva invece le notti precedenti. Pensava
potesse essere successo qualcosa a suo figlio! Invece era la sua invenzione che non rendeva più necessaria la
chiamata dell’infermiera!”
Da quel momento capii l’importanza del mio progetto e mi misi a lavorare sull’Aquamike. Con l’aiuto degli
infermieri dei vari reparti dell’Ospedale di Padova e un fabbricante di letti d’ospedale, ora questo prodotto è
terminato e protetto da un brevetto internazionale.
Durante la presentazione di questo prodotto ai vari reparti ospedalieri, è stato rinominato un “Prodotto per il
Sociale”.
Aquamike risolve tanti problemi ai pazienti, compreso il disagio morale dovuto al non essere auto sufficienti e fa
risparmiare denaro e tempo (è stato stimato che ci voglia minimo un’ora al giorno (corrispondenti a 25€) a
paziente per somministrare i 11 bicchieri di plastica contenuti in una bottiglia da 1,5l d’acqua) ai vari reparti degli
ospedali (ortopedia e traumatologia, chirurgia, oncologia, geriatria, neurologia, pediatria, lungodegenza) come pure
a case di riposo e malati costretti a letto nella propria residenza o perfino alle persone in sedia a rotelle.